.

.
.

giovedì 8 agosto 2013

ACQUATICHE OFFICINALI

Le piante officinali rappresentano un gruppo di vegetali che comprende sia le piante medicinali che quelle aromatiche.


Il nome prende origine dal latino officina che in antichità indicava i laboratori farmaceutici in cui si estraeva la droga, cioè la parte della pianta più ricca di principi attivi, utilizzata nella medicina popolare.
Le piante officinali medicinali sono quelle che nelle loro parti contengono principi attivi utilizzati a scopo terapeutico, le aromatiche invece racchiudono essenze capaci di profumare o insaporire i cibi, i liquori o utilizzate per la preparazione di profumi.


L'uso di piante officinali a scopo curativo da parte dell'uomo, affonda le radici in tempi molto lontani.
Documenti scritti molto antichi in cui si descrivono le proprietà medicinali delle piante ci giungono dalla Cina, anche Sumeri, Indiani e Aztechi erano a conoscenza di numerosi rimedi estratti da piante.


Nella sua Naturalis historia, Plinio illustra accuratamente usi e virtù di numerose piante medicinali, come il famoso medico greco Ippocrate, colui che pose le basi della moderna omeopatia.
Dioscoride nel suo trattato di medicina, descrive nel I° sec. a.C., l'utilizzo molteplice di erbe a scopo curativo.


Nel Medioevo lo studio delle piante aromatiche ebbe un impulso con i commerci verso l'Oriente e la conseguente conoscenza di nuove piante.
Grazie agli alchimisti, sempre alla ricerca della pietra filosofale o attivi nella distillazione di elisir d'amore, si incrementò l'apprendimento dei poteri curativi delle piante officinali.

Gli studi erano ancora empirici, ci si affidava ad un sesto senso e alle credenze popolari, gli esperimenti si compivano sulla propia pelle con conseguenze anche gravi,
Solo in epoca più moderna (XIX sec) l'approccio alle piante officinali mostrò basi scientifiche con la conseguente produzione industriale dei principi attivi, base della moderna farmacologia.


Anche un laghetto, uno stagno o un'area palustre possono ospitare varietà officinali, piante acquatiche che uniscono il valore ornamentale alla presenza di principi attivi curativi .

Acorus

Acorus calamus viene utilizzato in erboristeria e fitoterapia per le proprietà toniche e aromatiche. Con il rizoma si prepara un infuso che stimola l'appetito e aiuta la digestione. In Cina se ne fa uso da secoli per trattare artrite reumatoide, gastriti ed epilessia.
L'olio essenziale è largamente impiegato per la preparazione di profumi, saponi e creme.

Mentha aquatica

Mentha aquatica Il profumo gradevole ricorda quello della menta piperita, in cucina si utilizza come aromatizzante e dissetante. Ha proprietà digestive, l'infuso caldo addolcito con miele aiuta la digestione difficoltosa.
I poteri antisettici della Mentha aquatica si manifestano nella cura delle stomatiti utilizzando l'infuso come colluttorio e nelle sindromi da raffreddamento, la foglia fresca strofinata sulle punture d'insetto ha capacità lenitive.
Riposta negli armadi profuma la biancheria.
L'olio essenziale che si ricava è impiegato in molte preparazioni e per rendere gradevole il sapore di alcuni farmaci.

Menyanthes trifoliata

Menyanthes trifoliata un tempo era considerata una pianta miracolosa, si usava per la cura di gotta e di ogni disfunzione digestiva. Oggi è molto apprezzata come rimedio omeopatico per la ritenzione idrica, l'anoressia, febbre e reumatismi.
E' un ottimo tonico, cura le irritazioni della pelle.

Eupatorium cannabinum

Eupatorium cannabinum o Canapa acquatica ha proprietà depurative e lassative, aiuta il fegato, cura raffreddori e le bronchiti con le notevoli qualità espettoranti.
La pianta viene utilizzata sin dal passato anche se è una specie officinale tossica, nell'uso esterno veniva applicata per la cura di molte malattie della pelle.

Nasturtium officinalis

Nasturtium officinale o crescione d'acqua si impiega in cucina e nella medicina naturale. E' ricco di vitamine C, A, D, iodio, potassio, ferro e calcio che rendono il preparato erboristico a base di Nasturtium un ottimo rimedio contro la spossatezza primaverile.
Nella medicina popolare si utilizzava contro la caduta dei capelli, la TBC e come depurativo, antichi trattati di medicina consigliavano l'applicazione di foglie fresche tritate sulla pelle per eliminare le impurità.
Ottimo come diuretico, espettorante, disintossicante.
In cucina si utilizzano le foglie nelle insalate, il sapore piccante e amarognolo è simile a quello della senape. Unito a Tarassaco, sedano, timo e ortica con fettine sottili di mela permette di gustare un'insalata fresca e sana.
Aromatizza il salmone freddo con cui forma un piatto speciale, bollito con patate e successivamente passato, crea la famosa minestra di crescione arricchita da panna da cucina e spezie. 

Gratiola officinalis

Gratiola officinalis deve il suo nome al fatto che in passato era una pianta tenuta il alta considerazione per le numerose proprietà curative che le venivano attribuite. Chiamata Grazia Dei (Grazia di Dio) perchè concessa dalla provvidenza per la cura di ogni male.
La pianta è altamente tossica in tutte le sue parti , ha forte potere purgativo ed emetico. In un epoca in cui la medicina contemplava solo di purghe e salassi per guarire da ogni male, la pianta era molto ricercata e utilizzata per la cura di gotta, ascite, malattie della pelle e del fegato.
oggi l'uso è stato abbandonato, in omeopatia si utilizzano solo parti essiccate della pianta per la cura delle diarree infantili.
Contiene graziotossina che ha azione simile alla digitale (potere cardiotonico).

E' importante ricordare che l'uso di erbe a scopo curativo non deve essere mai effettuato senza la consulenza medica o di un erborista, le notizie che ho sopra riportato sono solo piccole curiosità........

2 commenti:

Krilù ha detto...

Sempre molto interessanti i tuoi post.

Daniela Bazzani ha detto...

Sempre molto molto gentile Krilù...