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giovedì 31 ottobre 2013

HAPPY HALLOWEEN !!!


Non solo una festa anglosassone, ma un antico rito pagano per esorcizzare la morte.
HAPPY HALLOWEEN

mercoledì 30 ottobre 2013

RIEDUCARE ALLA PAZIENZA

Quando lo stato di sicurezza del mio p.c. raggiunge un livello "critico" mi decido ad accettare qualcuno dei vari aggiornamenti di antivirus proposti.
Convivo con la tecnologia perchè riconosco che è un ottimo strumento di lavoro, ma non le ho permesso di imprigionarmi tra le sue spire....

Dopo l'aggiornamento "obbligatorio" sul monitor è apparso un messaggio:
 "Hai notato che il tempo di accensione si è accorciato di ben 8 secondi?"
Questa frase mi ha lasciata molto perplessa, il tempo in questo terzo millennio altamente tecnologico ha perso il suo valore, ci ritroviamo impazienti se il p.c. non si accende all'istante, smanettiamo come dei pazzi sulla tastiera o con il mouse se non riusciamo a connetterci all'istante su internet.

Nella scelta di un hotel l'elemento più importante è la presenza del wi-fi, parliamo solo con whatsapp, facebook, twitter ecc.., necessitiamo di connessioni sempre più veloci, anzi velocissime.

Dobbiamo rieducarci alla pazienza.
Come? Con il giardinaggio.

Fioritura di Aponogeton

Coltivare e curare una pianta significa saper attendere, rispettare i tempi della natura, sbagliare ed essere in grado di imparare dai propri errori.
Possedere un giardino, anche se di piccole dimensioni, spinge all'osservazione, lo studio per le migliori posizioni dove crescere una pianta, aiuta a stupirsi per un'insolita fioritura fuori stagione o per l'apparire di un bulbo dimenticato in un angolo.

A bordo laghetto lo schizostiylis rosso....

....e rosa...

A volte quando progetto un area verde o un giardino acquatico mi viene chiesto un "giardino pronto effetto" con piante già cresciute, fiorite e senza alcuno spazio tra una varietà e l'altra.
Dopo il normale accrescimento delle specie, il giardino diventa una giungla in cui le piante competono per sopravvivere, soffocandosi tra loro per ottenere un "posto al sole".
Alcune piante dovranno essere sacrificate e rimosse o cresceranno con stento.



Ninfee in piena fioritura a fine Ottobre

Essere giardinieri significa essere pazienti, progettare il futuro, lavorare per risultati che non saranno immediati e nemmeno sicuri.

Grandi personaggi della storia hanno regalato molto del loro prezioso tempo all'arte della coltura delle piante, la tranquillità della loro mente e la ricchezza che ne hanno tratto hanno partorito capolavori.

La bellissima Mandevilla

Claude Monet affermava di poter dipingere solo grazie alle ninfee, Geoge Sand divideva il suo tempo tra amori illustri come quello con Chopin, scriveva accanto ad amici di talento: Flaubert, Delacroix, Dumas, Balzac sempre immersa nel suo meraviglioso giardino di Rue Chaptal.

Un giardino per attendere il ritorno di un amore perduto, come fece Giuseppina, la prima moglie di Napoleone Bonaparte, che coltivava all'interno del giardino della Malmaison bellissime rose che faceva arrivare da tutto il mondo.
Rose anche per la regina Maria Antonietta che, anche se la Storia non serba un piacevole ricorso della Sua persona, ha dato il nome ad una rosa dai bellissimi colori e dal profumo mielato.

Il baccello colmo di semi di Stapelia è scoppiato

Un giardino per mostrare la propria grandezza, come quello di Versailles dove il Re Sole amava pavoneggiarsi, sedurre, sbalordire, celebrare i propri trionfi.
I maligni insinuavano che il Re considerasse maggiormente il suo giardiniere rispetto alla sua corte.

una mosca, attratta dall'odore di carne in putrefazione

Un giardino per evadere e preservare la mente, come nella relizzazione di orti-giardino nei luoghi di detenzione in cui un'area verde appare molto lontana dal contesto di una realtà molto dura.
Famosa è l'esperienza di Alcatraz, carcere durissimo per detenuti incalliti e criminali senza speranza, in cui venne creato un meraviglioso giardino dai prigionieri che, con passione e dedizione, seppero dare vita ad un terreno arido ed inospitale.
Anche oggi la coltivazione di orti e giardini a scopo terapeutico in strutture rieducative e di recupero sta ottenendo molto successo.
 
I miei agrumi stanno maturando
Coltivare un giardino significa coltivare sogni, riconciliarsi con se stessi, liberare la mente dallo stress, accettare i piccoli doni che la natura sa regalarci.

Le immagini che ho postato oggi rappresentano istanti che ho colto in questi giorni insolitamente caldi di fine Ottobre.
Regali inaspettati che sanno strappare un sorriso.

Tradescanthia virginiana insolitamente fiorita

domenica 27 ottobre 2013

GIARDINI ...CHE UCCIDONO!!



A volte, quando descrivo una pianta, come ad esempio Oenanthe fistulosa, tra le caratteristiche che espongo esiste anche la velenosità.
Sono tante le piante con proprietà venefiche, alcune sono comunissime e da anni convivono al nostro fianco facendo mostra di sè nei giardini di casa.

Per questo oso affermare che ogni giardino, magari alle spalle dell'inconsapevole proprietario, contiene piante velenose.

papavero da oppio

Bisogna però sottolineare che la morte per ingestione accidentale di sostanze velenose contenute in una pianta allo stato naturale non è molto comune, anzi rarissimo.
Se parliamo invece di derivati estratti da piante, il discorso è naturalmente più complesso.

Digitale

Fare un elenco in ordine alfabetico di queste "piante killer" potrebbe (ingiustamente) allarmare chi lo consulta, basta però chiedere anche ai meno esperti alcuni nomi di piante riconosciute come velenose che "cicuta" o "mandragora", "aconito" o "belladonna" saltano subito in mente.

Mandragora

Altre piante, apparentemente innocue e largamente utilizzate nei nostri giardini o balconi, nascondono una doppia natura come l'Oleandro (Nerium oleander) che pare abbia influito sulle campagne napoleoniche in Italia.  I soldati che ne utilizzavano i rami per fabbricarne spiedi su cui cuocere la carne morivano avvelenati.

Il bellissimo Maggiociondolo (Laburnum anagyroides) che colora a primavera inoltrata i nostri giardini contiene nei semi un alcaloide estremamente velenoso e, secondo la leggenda, veniva utilizzato dalle streghe  per creare pozioni psicoattive, il legno come bastone per volare.

Belladonna

Velenosi anche se timidamente belli il mughetto (Convallaria Majalis), il Bucaneve (Galanthus nivalis), Helleboro, il Narciso e la Pervinca maggiore (Vinca major), il Ranuncolo comune (Ranunculus acris)
Piante comuni come L'Edera (Hedera helix) che possiede bacche velenose per l'uomo, il Ricino da cui si ricava il famoso olio ( Ricinus communis), Camelia sinensis famosa perchè dalle foglie si ottiene il tè hanno i loro scheletri nell'armadio....

Ricino

Anche le piante legate alle festività natalizie non sono da meno : l'Agrifoglio (Ilex aquifolium) pianta a cui i Celti attribuivano poteri magici possiede bacche velenose, la Stella di Natale (Poinsettia o Euphorbia pulcherimma) utilizzata dagli indigeni americani come insetticida contiene una linfa lattiginosa che può causare dermatiti, il Vischio (Viscum album) sotto il quale è benaugurante baciarsi è provvisto di proteine tossiche.

L'elenco potrebbe essere ancora arricchito dal normalissimo Rosmarino (Rosmarino officinalis), dalla Melanzana (Solanum melongena), Ortica (Urtica dioica) il cui veleno è situato sui peli urticanti, Salice bianco (Salix alba), Digitale, Nicotiana sylvestris (la pianta del tabacco) ecc..
Ma chi mangerebbe melanzane crude o si coricherebbe in un campo di ortiche?
Per avvelenarsi con olio essenziale di rosmarino occorerebbe assumerne tantissimo!!

Alnwick Poison Garden

Nel Northumberland, in Inghilterra è stato creato un giardino pubblico dedicato esclusivamente alle piante velenose all'interno del Castello di Alnwick, per intendersi quello in cui sono state girate le scene dei films di Harry Potter.

Erythroxylum coca

Alnwick Poison Garden consta di più di 100 piante velenose tra cui alcune illegali come il papavero da cui si ricava l'oppio (Papaver somniferum), la cicuta (Conium maculatum), la Stricnina (Strychnos nux-vomica), Cannabis sativa da cui si ricava la marijuana, Erythroxylum coca da cui si estrae la cocaina.

Il castello di Alnwick da quasi mille anni ospita i baroni e i duchi di Alnwick, è il secondo in Inghilterra dopo Windsor.
Comprende un parco articolato intorno ad una fontana a cascata a cui, nel 2004, è stato aggiunto l'Alnwick Poison Garden ispirato all'antico Orto Botanico di Padova in cui i Medici di Firenze coltivavano piante velenose per uccidere i loro nemici.

Divieto di toccare, annusare o mangiare le piante

Il pubblico può accedere al giardino di piante velenose accompagnato da guide che illustrano i poteri delle varietà esposte, il divieto di toccare, cogliere piante o annusare è severissimo.
Alcuni esemplari, in particolar modo quelli estremamente nocivi, sono circondati da recinti che ne impediscono l'avvicinamento
L'interesse del pubblico è molto alto, il messaggio che Alnwick Poison Garden vuole lanciare è di tipo educativo e cerca di disincentivare l'uso di droghe.

Molte vecchie storie sulle piante ci sembrano sciocche, in realtà gli uomini (soprattutto le donne) nostri antenati, maggiormente a contatto con la natura, possedevano segreti da noi oggi dimenticati.....
 

giovedì 24 ottobre 2013

FRAGRANZA INVERNALE, SARCOCOCCA HOOKERIANA HUMILIS

Aromi, fragranze e profumi rappresentano punti di forza in un giardino.
Nel corso della stagione estiva sono molte le piante che riempiono di dolci profumi le zone del nostro spazio verde, ma occorre puntare anche sull'inverno, quando l'aria fredda può valorizzare ed amplificare una fraganza.

Vi sono fiori in cui occorre affondare il naso per poterne avvertire la fragranza, altri invece saturano l'aria nella zona in cui si trovano, come Sarcococca hookeriana varietà Humilis.



Se non siete ancora in possesso di Sarcococca hookeriana Humilis è giunto il momento di piantarla in una zona ombrosa vicino all'entrata di casa o nei pressi di una finestra.
Durante il prossimo Inverno il forte aroma inebriante si avvertirà in un raggio di 4-5 metri nella zona in cui l'avete collocato.


Sarcococca è un arbusto molto rustico che non raggiunge grandi dimensioni (al max 50 cm. di altezza), portamento prostrato che lo rende un ottimo tappezzante.
Giunge dalle vette dell'Himalaya occidentale (Cina), e dopo un momento di successo nei primi anni del XX sec. è caduta erroneamente nell'oblio.
Appartiene alla famiglia delle Buxaceae (la stessa del bosso) e presenta piccole foglie coriacee dal verde brillante, lanceolate e sempreverdi.


L'interesse maggiore è nel periodo invernale quando l'arbusto si ricopre di piccoli fiori bianchi con sfumature rosa, dall'aspetto tubolare profumatissimi.
I fiori svettano sul fogliame lucido e spiccano sulla macchia dell'arbusto, con il loro prepotente profumo riempiono l'aria in pieno inverno.


Ai fiori seguono neri frutti lucidi che danno il nome alla pianta (dal greco sarx = carne e kokkos= frutti di bosco, humilis significa a bassa crescita) e possono persistere fino al successivo inverno.


Sarcococca hookeriana Humilis è la scelta eccellente per una posizione ombreggiata del giardino, è un'arbusto delizioso tutto l'anno ma con particolare interesse durante l'inverno.
Si adatta a qualunque tipo di terreno, anche arido se in posizione ombreggiata. I raggi diretti del sole estivo ne bruciano il fogliame, meglio scegliere un luogo riparato, umido dove Sarcococca umile si allarga tramite polloni striscianti laterali.



Non teme nè il gelo nè l'inquinamento atmosferico, periodi di siccità e abbandono.
Sarcococca humilis è un arbusto di scarsa manutenzione, non richiede potature regolari che, se necessarie per contenere l'espansione dei polloni, devono essere effettuate al termine della Primavera.


lunedì 21 ottobre 2013

LEPOMIS GIBBOSUS, PERSICO SOLE O SEME DI ZUCCA

Un laghetto dalle sponde ricche di vegetazione e dalle rive poco profonde può ospitare senza problemi esemplari di Lepomis gibbosus, il pesce Persico sole, molto adatto nei laghetti per i colori vivaci che sfoggia e per la grande adattabilità a nuovi ambienti e agli sbalzi di temperatura.

Ha origini Nordamericane, ma si è ambientato molto bene in Europa (in cui è stato importato nel XIX sec.) sino a diventare invasivo.
Pare che alcuni francesi, dopo averlo visto in America, folgorati dalla sua bellezza, ne abbiano portato alcuni esemplari per abbellire le vasche di Versailles.


Il pesce Persico sole ama le acqua basse delle sponde di laghi, laghetti e fiumi di pianura dove sguazza tra la vegetazione ripariale per scendere verso il fondo solo quando la temperatura esterna si abbassa.
Il suo habitat preferito è proprio quello dei laghetti dalle acque ferme con fondo sabbioso e ricco di vegetazione sommersa.

Il Persico sole è chiamato anche Pumpkinseed (seme di zucca) per la forma arrotondata del suo corpo schiacciato verso i fianchi, l'appellativo sole, invece, deriva dal giallo folgorante che gli colora i fianchi accentuato dai raggi solari.
Appartiene alla famiglia dei Centrarchidi, possiede un corpo tondeggiante, occhi grandi, bocca piccola ed obliqua provvista di numerosi piccoli denti.

Sul dorso è dotato di una grande pinna i cui raggi anteriori si possono irrigidire in caso di pericolo trasformandosi in aculei (da qui deriva il nome Centrarchide, kentra= aculeo in greco antico), la pinna caudale è corta ma molto potente e consente al pesce di compiere scatti brevi ed efficaci.


La livrea del Persico sole è di color verde-bronzo metallico con pinne gialle sfumate di rosso, testa smeraldo-azzurra con striature azzurro vivace e bianco.
Il ventre è più chiaro, i fianchi screziati di arancione, giallo e marrone.
Nei maschi la colorazione è più brillante in particolar modo nel maschio dominante.

In cattività il Persico sole non raggiunge grandi dimensioni (dai 10 ai 20 cm), questo lo rende adatto anche a laghetti di piccole dimensioni o poco profondi,
preferisce vivere in piccoli gruppi in cui esiste un esemplare dominante.


Al momento della riproduzione, nella tarda primavera, il maschio dominante costruisce un nido tra la vegetazione dell'acqua bassa usando la coda a mo' di scopa per formare una piccola conca, con la bocca elimina tutto ciò che potrebbe ingombrare il nido.

Il maschio sorveglia continuamente il suo nido da qualunque intruso, le uscite sono solo per attrarre una o più femmine per condurle nel suo nido.
Se il corteggiamento avrà successo, sarà sempre il maschio a proteggere le uova fecondate e i piccoli con cui è molto protettivo (se qualche piccolo sfugge alla sorveglianza, il "papà" lo alloggia nella bocca per ricondurlo nel nido!).

Alcuni maschi tentano di introdursi furtivamente nel nido per fecondare le uova, altri addirittura si fingono femmine per indurre il maschio dominante a lasciare il nido incustodito e fecondare di nascosto le uova.


Il Persico sole si alimenta di invertebrati acquatici, insetti, piccoli pesci, detriti organici, caratteristica che lo rende utilissimo alla lotta contro le zanzare e alla pulizia del laghetto.
E' un predatore di piccole dimensioni, aggressivo solo nella difesa del suo territorio ma non si scontra mai con Ciprinidi e Carassidi.

Ottimo ospite in uno specchio d'acqua per la grande adattabilità, i bellissimi colori e la vasta dieta.
Le ottime cure parentali gli permettono di riprodursi con successo.

venerdì 18 ottobre 2013

CRONACA DI UNA BIOPISCINA ANNUNCIATA seconda parte

...CONTINUA.....

Sono tante le ore dedicate a questo progetto, ma non sono certo pesate visto il risultato!
La vasca principale è stata colmata d'acqua, le acquatiche marginali della zona filtrante sono già state collocate a dimora.


Vengono posati massi di fiume su cui ci si può sedere, tuffare o ammirare la biopiscina....


Una serie di lastre delimita il bordo naturale, diverse qualitità di sedum arricchiscono la zona di ghiaino colorato


...la cura del particolare...
Una cascatella collega la piscinetta alla vasca principale, il legno utilizzato per la zona solarium è stato rigorosamente sagomato per ospitare il masso


Il primo approccio con l'acqua perfettamente limpida in modo naturale.
Nessuno rinuncia: adulti, bambini e animali!

Alle ninfee, le regine delle acquatiche, è stata destinata un'apposita vasca, per ora sono di piccole dimensioni, ma la prossima Primavera la loro fioritura sarà splendida.






Bellissimi carici variegati garantiranno una vegetazione costante anche durante l'inverno


L'acqua è limpidissima nonostante la biopiscina sia ancora neonata


Mi siedo e ammiro con grande soddisfazione il lavoro, la squadra con professionalità ha saputo mettere in pratica il mio progetto rendendolo realtà.
Il committente ha ampiamente apprezzato il risultato ottenuto.


Anche il più difficile da accontentare è rimasto senza parole!!

giovedì 17 ottobre 2013

CRONACA DI UNA BIOPISCINA ANNUNCIATA prima parte



Il progetto è stato (tra entusiasmo alle stelle e ripensamenti) elaborato lo scorso inverno, desideravo fosse tutto perfetto e soddisfasse in pieno le aspettative del committente.
Una pausa di riflessione, poi, lo scorso settembre la ruspa ha iniziato lo scavo, ..ho incrociato le dita...
Speriamo che il tempo regga...


Lo spazio destinato alla biopiscina è antistante questa bella costruzione immersa nella campagna bolognese, calata nella tranquillità dei campi e nei pressi di un'oasi di riequilibrio ecologico in cui hanno attecchito specie autoctone di flora e in cui trovano rifugio numerosi animali selvatici.




All'insegna del sole lo scavo ha inizio, la squadra è composta da professionisti, le dimensioni da realizzare saranno di 16 metri in lunghezza e 6,30 in larghezza nel punto più ampio.


A scavo ultimato, viene preparato il cemento per ricoprire la vasca ponendo particolare attenzione a tubi, pozzetti e skimmer


Il fondo in cemento è stato ultimato, si notano i diversi livelli della vasca


Allo stesso modo in cui si allestisce un laghetto ornamentale, viene steso uno strato di tessuto non tessuto ricoperto poi dall'apposito telo per laghetti.
I punti di unione tra lembi di telo vengono perfettamente uniti con idoneo collante.


Di fianco alla vasca principale, viene costruita una "piscinetta" comunicante in cui i bambini potranno giocare tranquilli e nuotare in un contesto naturale.
La parte esterna viene rifinita con ciottoli di grandi dimensioni, il bordo in cotto.

Il cuore di una biopiscina è la parte filtrante, il metodo migliore per ottenere acqua limpida è quello olandese, adottato nella costruzione di questo impianto. Sul terreno vengono stesi tubi ricoperti in fibra di cocco su cui si stende il lapillo e la zeolite.


Le acquatiche idonee per la fitodepurazione sono pronte per essere collocate, ho scelto Iris pseudacorus, Iris versicolor, Oenanthe, giunchi, carici

.....CONTINUA........