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giovedì 12 dicembre 2013

MOMIJIGARI: A CACCIA DI ACERI

Il Momijigari è un momento speciale per i giapponesi, popolo con un alto senso estetico amante della Natura e della cultura.
Nel mio piccolo, amo anch'io questo antico rituale, ho la fortuna di poterlo compiere nel giardino di casa, semplicemente affacciandomi alla finestra.


Il Momijigari è un'antica usanza che risale all' VIII- XI° secolo quando gli aristocratici amavano recarsi alla ricerca di aceri per ammirarne i meravigliosi colori delle foglie che, in Autunno, assumono le più belle sfumature di giallo, arancio, rosso.

I sentimenti suscitati dall'osservazione dei Momiji (Aceri giapponesi) venivano poi tradotti in canti, poesie e composizioni musicali.
Nei secoli successivi l'usanza si è estesa a tutta la popolazione fino a diventare oggi una tradizione fortemente sentita dai giapponesi.


Momijigari è una vera caccia all'acero: (letteralmente Momijigari significa caccia all'acero) e consiste nell'organizzare gite o scampagnate con famigliari e amici per seguire il Kōyō, ovvero l'evoluzione del colore delle foglie che, in genere, ha una durata di circa 50 giorni a seconda della stagione.
Durante questo periodo la televisione giapponese emette bollettini che trasmettono le previsioni del Kōyō, sui quali poi la popolazione organizza le "cacce all'acero" nei parchi, templi e foreste per tutto il Giappone (come noi facciamo con le previsioni metereologiche).


Per gli aceri giapponesi questo è il periodo più bello dell'anno, l'intensità del colore varia di anno in anno a seconda di fattori climatici come la siccità estiva, sbalzi termici, umidità o stress vari che la pianta ha subito.
In Giappone esistono posti molto suggestivi per il Momijigari come le città di Nikkō e Kioto che mostrano panorami mozzafiato con scenari di assoluta bellezza in cui si ammirano tappeti di foglie di acero dai colori unici.


Il Momiji è l'Acer Palmatum che insieme all'Acer japonicum e le loro numerose cultivar fa parte del gruppo dei cosiddetti "aceri giapponesi" .
Sono giunti nel Vecchio Continente nell'800 , periodo di massima ricerca di piante rare e sconosciute, tramite i "cacciatori di piante" britannici, come tante altre bellissime specie (azalee, peonie, crisantemi ecc.)

L'acero giapponese è da secoli una pianta molto amata in Giappone, una manna per orticoltori e giardinieri per la sua grande capacità di ibridarsi e mutare geneticamente e creare nuove bellissime varietà capaci di soddisfare i collezionisti più esigenti.
L'"aceromania" durò per oltre tre secoli con una decadenza nel periodo del Secondo Conflitto Mondiale.


Acer palmatum è un arbusto deciduo delle Aceraceae originario dell'Estremo Oriente che può presentare dimensioni diverse tra loro: piccolo bonsai, cespuglio, arbusto nano o di media altezza, albero che può raggiungere 10-16 metri.
L'arbusto ha un portamento di piramide rovesciata nei primi anni di vita fino a raggiungere un aspetto arrotondato.


La corteccia è liscia, solo quando l'arbusto raggiunge la vecchiaia diventa più o meno rugosa a seconda della specie.
Ma il punto di forza dell'acero giapponese è la foglia: la forma lobata va da 5 a 11 punte con seni tra un segmento e l'altro più o meno accentuati, e il colore che attraversa un cromatismo vegetale infinito di gialli, arancio e rosso.


I margini seghettati variano a seconda della specie anche se tutti gli Aceri giapponesi possono vantare lamine fogliari così belle da apparire opere di origami.
Nell'Acer palmatum la foglia palmata mostra da 5 o 7 lobi con profonde incisioni meno evidenti nell'A. japonicum che presenta 9-13 lobi seghettati incisi a metà della foglia.
In alcuni Aceri giapponesi i margini fogliari sono così intagliati da mostrarsi simili a foglie di felce, altri come A. japonicum aconitifolium i lobi sono così pronunciati da far apparire la foglia simile a quella dell'Aconito.


I fiori dell'A. giapponese sono di piccole dimensioni e riuniti in infiorescenze ricadenti chiamate corimbi e si aprono in Primavera contemporaneamente al dischiudersi delle foglie.
Presentano 5 petali dai colori rosso, giallo o verde.
Appesi sotto le foglie, in tarda Estate compaiono frutti alati detti samare che con le loro eliche volteggiano nell'aria e disperdono i semi.

Samare
Gli Aceri giapponesi hanno alcune esigenze di cui occorre tener conto per la loro salute e bellezza.
Amano terreni torbosi morbidi lievemente acidi e ben drenati esposti al sole solo nelle ore più fresche della giornata, meglio riparli dal caldo eccessivo che provoca seccume fogliare e non addossarli a muri che rilasciano il calore incamerato durante il giorno.
Non è consigliabile l'ombra totale perchè la mancanza di raggi solari invaliderebbe il colore delle foglie togliendo all'arbusto una delle maggiori attrattive.
Gli esemplari a foglia rossa necessitano di una buona illuminazione.


Le basse temperature sono ben tollerate (fino a -25° C.) ma non le correnti fredde, proteggere l'arbusto da venti gelidi e per i giovani esemplari ricoprire la base del tronco con pacciamatura.
Non sono consigliabili le potature drastiche, gli Aceri giapponesi sono a crescita lenta e in genere è sufficiente rimuovere i rametti secchi o cresciuti disordinatamente rispetto alla chioma.


Gli Aceri giapponesi sono arbusti dal particolare aspetto ornamentale aggraziato ed elegante che conferiscono al giardino un aura magica ed orientaleggiante.


Possono essere utilizzati come piante singole e riempire una parte importante in giardino o in un terrazzo, valorizzare un laghetto, una cascatella o un piccolo corso d'acqua su cui le splendide foglie riflettono i loro colori.
Sono impiegati anche nei paesaggi Zen o in giardini rocciosi, in gruppi associati a piccole conifere in cui i diversi colori si esaltano reciprocamente.

Se piantati in gruppo meglio scegliere cultivar differenti, ne esistono di diverse forme, altezze e portamenti da utilizzare al centro di prati o come confine in zone dai diversi stili.


In Autunno gli Aceri giapponesi rendono stupendo l'ambiente che li ospita, lo illuminano con il loro rosso assoluto, arredano giardini e terrazzi con eleganza e raffinatezza.


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