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venerdì 24 ottobre 2014

I SONTUOSI GIARDINI DI VILLA REALE, MARLIA


Ho sempre amato i dolci pendii toscani, i colori caldi di questa terra ricca di storia in cui arte e senso estetico impregnano ogni angolo.


Percorro Via delle Ville nei dintorni di Lucca, non è necessario chiedersi il perché di un nome così altisonante: ville dai sontuosi giardini di ogni epoca storica si susseguono l'una dopo l'altra, i confini e le mura di recinzione quasi si fondono tra loro e appaiono come un'immenso parco monumentale.

Villa Reale

Con il rammarico di non poterle visitare tutte, decido di esplorare i giardini di Villa Reale a Marlia, nel comune di Capannori, Lucca.


Quando l'anziano custode mi permette di entrare attraverso il grande portone laterale mi rendo conto già al primo colpo d'occhio di aver azzeccato la mia scelta: il parco è immenso e ricchissimo, sono l'unica visitatrice.


L'intero complesso è degno di una regina quale era Elisa Bonaparte, sorella dell'Imperatore Napoleone da lui nominata "Principessa di Lucca e Piombino e Granduchessa di Toscana".
Elisa è una donna dal forte carattere, perspicace, attiva, lungimirante e con grandi capacità di governo, il fratello Napoleone le affida senza esitare delicati incarichi politici.

Palazzina dell'Orologio

E' grazie ad Elisa che oggi possiamo ammirare Villa Reale ed i suoi grandiosi giardini: incorporando diverse proprietà preesistenti e aggiungendo nuovi spazi nasce il progetto di una residenza principesca.

Dell'antica tenuta della famiglia Orsetti, già passata nei decenni precedenti di mano in mano da altri proprietari, Elisa conserva lo splendido Giardino barocco e la Palazzina dell'Orologio; annette i possedimenti dell'attigua "Villa del Vescovo", residenza estiva dei vescovi lucchesi, fino a realizzare una dimora all'altezza delle corti europee da lei visitate.
Villa Marly è una residenza parigina da cui Elisa si ispira per battezzare Villa Reale o Villa Marlia.

Villa Reale, parte posteriore

Il complesso abitativo viene rimodernato con costi esorbitanti seguendo lo stile "Impero" secondo l'uso del momento, ma gli antichi giardini seicenteschi ricchi di piante rare (come il famoso "Viale delle camelie" con esemplari rari o la chiesetta) vengono lasciati pressoché intatti e maggiormente arricchiti.

Chiesetta che faceva parte della "Villa del Vescovo"

Il destino dell'intero complesso di Villa Reale segue le vicende politiche che si susseguono nel tempo, passa di proprietario in proprietario fino al Principe Carlo, fratello diseredato di Vittorio Emanuele II.
Per pagare i numerosi debiti, villa e giardini vengono saccheggiati, si abbattono persino alberi secolari per farne legna, fino all'intervento dei Conti Pecci-Blunt (genitori degli attuali proprietari) che acquistano la proprietà in tempo per fermare la distruzione totale del parco.

Villa Reale vista dal laghetto

L'ingresso frontale alla Villa è imponente e libero da ostacoli visivi, un'ostentazione alla regalità del luogo e della ricchezza dei residenti.

I Giardini all'italiana sono stati ridisegnati per trasformarsi in bellissimi Giardini all'inglese, il romantico laghetto e il boschetto retrostante sottolineano il tipico stile dell'epoca, punti focali in cui passeggiare e riflettere.

Laghetto

Le geometrie dei Giardini all'italiana di Villa Reale

Furono numerose le specie arboree introdotte e gli animali che popolavano macchie vegetali attraversate da ruscelletti, prati in pendenza, arbusti asimmetrici come dettava il gusto tipico del Romanticismo.
Daini, capre, pecore merinos brucavano tra lecci, faggi, querce, ginko biloba, platani, ippocastani e tigli ad imitazione di un paesaggio naturale.

Ninfeo

Ingresso al Ninfeo

Interno

L'espressione massima del Barocco si esalta nel seicentesco ninfeo o "Grotta di Pan" in cui due ambienti, uno circolare e uno squadrato ricalcano la forma di grotte naturali ricoperte da ciottoli colorati e gruppi scultorei.

La Peschiera
Rappresentazione dei fiumi

La teatralità delle simmetrie geometriche di Villa Marlia si sovrappone a piscine ornate di statue e mascheroni come Il Teatro verde, il Giardino dei limoni che sottendono la grande Peschiera alimentata dalle due gigantesche statue che rappresentano l'Arno e il Serchio e ornata da una balaustra marmorea. 

Leda e il cigno

La grande Peschiera è delimitata da una spettacolare esedra in pietra liscia e tufo che ospita il gruppo marmoreo "Leda e il cigno".

Il Giardino dei limoni


Il "Teatro di verzura" è costituito da alte siepi di tassi che delimitano i sedili in pietra disposti a semicerchio, altre sedute sono collocate in palchi sottostanti 
ritagliati tra finestre ricavate nelle siepi.

Una cortina verde di verzura rappresenta le luci e la linea di demarcazione tra pubblico e scena formata dalla successione di quinte vegetali alte oltre 5 metri.
In nicchie ricavate sono collocate statue settecentesche in cotto della commedia italiana: Pulcinella, Colombina, Pantalone.

Non mancano al centro il podio del direttore d'orchestra e la buca del suggeritore, tutto in arte topiaria.
E' all'interno di questo teatro interamente vegetale che si esibì  il grande Paganini per il piacere di Elisa Bonaparte, mecenate di diversi artisti.

Teatro d'acqua

Particolare



Collegato al ninfeo da due scalinate, compare nella parte posteriore della Villa, il giardino dei fiori e il "Teatro d'acqua", posto intorno ad una vasca e arricchito da statue degli dei dell'Olimpo.
Di concezione islamica è invece il "Giardino spagnolo" in cui canaletti scorrono tra aiuole rettangolari intervallate da fontane.

Giardino spagnolo


Il "Giardino spagnolo è un capolavoro di Art déco, sfere di luce costituite da Euonymus japonica di specchiano sui freschi rivoli d'acqua tra perfette geometrie e trilli delle fontane.


Passeggiare all'interno del giardino non rende le reali dimensioni dell'intero parco, ci si illude di aver ultimato il percorso poi, all'improvviso, al termine di un vialetto o nascosto da un edificio si rivela una nuova scoperta, un angolo incantato inatteso, un gioiello architettonico, giochi d'acqua, esedre, statue, teatri, piccoli giardini segreti, peschiere e rappresentazioni sceniche che sbalordiscono continuamente.


Gli ospiti celebri che hanno arricchito con la loro arte o rango nobiliare la grandiosa "Villa Reale" sono molti, basta citare, oltre al violinista Paganini, il pittore americano Sargent, che ispirandosi ad alcuni angoli degli spettacolari giardini, dipinse alcuni dei suoi acquerelli, esponenti reali delle Case europee e numerosi personaggi della cultura di epoche diverse.


Villa Reale è un vero patrimonio vegetale e artistico, in alcuni tratti ho notato con rammarico un'urgente necessità di manutenzione che sicuramente richiede costi elevati e non sempre possibili.

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