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mercoledì 17 giugno 2015

BRUGMANSIA E IL MITO DEGLI ZOMBI

Nelle leggende e nelle storie che i popoli si tramandano fin dall'antichità, c'è sempre un fondamento di verità, una base di partenza reale e tangibile, come nel mito degli zombi, la cui esistenza è legata ad una pianta dall'aspetto paradisiaco ma dal cuore nero: la Brugmansia.

Brugmansia

Nella cinematografia moderna, nei videogiochi, nella letteratura horror e nei fumetti, il mito degli zombi, i morti viventi, non tramonta mai, anzi sembra arricchirsi sempre più di nuovi personaggi mai sazi di carne umana e schiavi del loro stato di non-morti.

Ma da dove prende origine questo fenomeno culturale, leggenda-verità legata al folklore religioso?


Il mito dello zombi nasce nell'isola di Haiti ed ha radici antiche che provengono dalla religione caraibica del vodou, un misto di cattolicesimo e spiritismo africano legate allo sfruttamento e allo schiavismo del XVII° secolo.
Il fenomeno del vodou è connesso alla rivalsa di quel popolo importato come merce dall'Africa per lavorare a costo zero nelle piantagioni di Haiti, assoggettato e reso schiavo, costretto al cattolicesimo ma che è riuscito a conservare la propria cultura profondamente radicata agli antenati ed allo spiritismo .


Lo zombi nella cultura caraibica è una persona viva privata della propria personalità da uno stregone vodou che si sostituisce alla volontà della "vittima" grazie a potenti droghe, capaci di creare una morte apparente e successivamente ridare la vita senza che rimanga traccia del ricordo.

Una delle sostanze utilizzate nelle tradizionali "misture zombizzanti" delle cerimonie haitiane viene ricavata da una pianta coltivata anche nei nostri giardini, una solanacea dai bellissimi fiori: Brugmansia detta anche Tromba degli angeli.


Di angelico questa pianta ha solo l'aspetto esteriore perché è altamente tossica in tutte le sue parti sia per ingestione che per contatto delle mucose.
Chiamata anche Stramonio arboreo ed erroneamente classificata nel genere Datura, Brugmansia come tutte le Solanaceae contiene in quantità elevate alcaloidi come atropina e scopolamina che agiscono sul sistema nervoso centrale e periferico.
Queste sostanze contrastano l'acetilcolina, un neurotrasmettitore con effetti sulla muscolatura liscia sia cardiaca che oculare.
Dopo assunzione di Brugmansia si entra in uno stato allucinatorio che può tramutarsi in delirio e convulsioni, gravi disturbi della vista fino al coma e alla morte.


Nell'area sudamericana di origine, la pianta non è conosciuta dagli indigeni a scopo medicinale ma per la preparazione di bevande allucinogene da assumere durante cerimoniali religiosi per ottenere effetti che oscillano tra lo stato allucinatorio seguito da una forte sedazione e l'apatia con amnesia retrograda (il soggetto al risveglio dallo stato di trance non ricorda l'accaduto).

In alcune tribù la pianta viene utilizzata per estrarre veleno da utilizzare durante la caccia, in altre un membro del gruppo ne assume una dose dagli effetti psicotropi per entrare in un'esperienza visionaria in cui il delirio del soggetto, viene "ascoltato" dal gruppo per prevedere eventi futuri, per la ricerca di oggetti perduti o cura delle malattie.
Una pozione ottenuta da Brugmansia, secondo alcune etnie, rinnova il corpo e viene vissuta come un'esperienza individuale nell'ambito di un gruppo di assistenza.


Nei nostri giardini, Brugmansia viene coltivata per la sua audace bellezza dal sapore tropicale e per la spettacolare fioritura.
E' un arbusto o semiarbusto sempreverde che in natura raggiunge dimensioni notevoli, nei climi freddi invece può essere coltivato in contenitori da riparare in serra fredda o in un giardino d'Inverno in cui la temperatura non scenda al di sotto dei 7° C.

Brugmansia presenta un fusto irregolare di color marrone che tende al verde sui rami, fogliame copioso lanceolato a volte un po' peloso. 

I fiori sono enormi trombe pendenti (in alcuni ibridi raggiungono 30 cm di lunghezza) dall'aroma notturno inebriante paragonabile a quello del limone.
I colori pastello dell'esotica fioritura vanno dal bianco-crema, rosa, giallo, arancio e compaiono in Estate sino al tardo Autunno.

Un tempo la classificazione di Brugmansia e Datura era unica, oggi le due specie sono ben distinte, la differenza per riconoscerle è semplicissima: i fiori di Brugmansia sono trombe rivolte verso il basso, in Datura il fiore è rivolto verso l'alto.


Brugmansia è una pianta di facile coltivazione.

Nelle nostre fasce climatiche può essere cresciuta come annuale mediante semina ad ogni Primavera, in contenitore è possibile il ricovero invernale in ambiente protetto e se coltivata a terra, tagliare l'arbusto a livello del terreno ricoprendo le radici con una pacciamatura protettiva.
A Primavera inoltrata, Brugmansia darà inizio ad una nuova stagione vegetativa.

Brugmansia ama la luce piena e il terreno ben irrigato, la necessità idrica aumenta nel periodo di fioritura.
Le potature, anche se drastiche, non compromettono la copiosità della fioritura.


In Italia, Europa e USA la pianta o parti di essa, non è inserita nella tabella delle sostanze stupefacenti o psicotrope sottoposte a vigilanza e controllo.
La coltivazione e l'utilizzo sono completamente legali.

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