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domenica 30 dicembre 2012

DAL GIAPPONE IL GIARDINO IDEALE

Seguendo un'antica tradizione che affonda le sue radici fino in Cina, il giardino tradizionale giapponese, in modo astratto e stilizzato crea paesaggi ideali che appagano il piacere estetico o inducono alla meditazione e contemplazione.

Come nel giardino cinese, il tentativo è quello di creare un paesaggio spontaneo in miniatura, ma con regole più rigide e complesse.
Gli elementi che compongono entrambi i giardini sono gli stessi: acqua, pietre e piante ma le direzioni filosofiche da cui provengono sono diverse.


Alla base di un giardino cinese vi è una forte influenza Feng Shui, mentre il Giappone segue l'antica religione Shinto e il Buddismo Zen.
Gli elementi caratteristici di un giardino giapponese riproducono gli aspetti naturali del luogo ma le regole che lo compongono vogliono evocare un ideale religioso del paradiso, simile ad un grande giardino acquatico.


Karesanshui è il giardino di roccia giapponese o giardino Zen, semplice e rustico atto alla meditazione e al compimento della cerimonia giapponese del tè, la sabbia bianca sostituisce l'acqua.

La nascita del giardino Zen è influenzata dai paesaggi dell'isola di Honshu, caratterizzati da aspre cime vulcaniche, torrenti, cascate e strette valli, laghi con spiaggette di sassi e dalla ricca varietà di fiori e alberi di quest'isola.

Bellissimo paesaggio giapponese, il Fujiyama alle spalle

Alla base del giardino giapponese troviamo la leggenda della creazione di otto isole perfette e di laghi degli dei, che fa parte della religione Shinto.
In ogni parte di queste isole vivono le creature divine sottoforma di alberi o rocce dalle strane forme (tipico è infatti circondare alberi contrassegnati da corde di riso con ciottoli bianchi simbolo di purezza).

Corda di riso



Altro elemento importante nella composizione del giardino giapponese è la leggenda cinese degli Otto Immortali, creature in perfetta armonia con la natura che vivono su 5 isole sorte sul retro di una tartaruga marina gigante nelle quali sono approdati volando su una gru.

Nella tradizione giapponese le 5 isole sono diventate un'unica isola gigante che viene sempre riprodotta nei giardini come una montagna, le tartarughe e le gru sono simbolicamente rappresentate dalle rocce.

..Breve storia dei giardini giapponesi...

Nell'antichità, i giardini degli imperatori giapponesi, acquisendo la cultura e numerosi oggetti d'arte cinese, ricalcano nella loro progettazione la leggenda taoista degli Otto Immortali.
Spesso sono costituiti da un grande lago con numerosi isolotti e montagne artificiali, ammirati viaggiando su imbarcazioni con teste di drago intagliate.

Lo scopo del giardino è il divertimento e la creazione di luoghi per feste e celebrazioni.
Nella collocazione degli edifici e del giardino stesso viene seguito il Feng Shui con una particolare caratteristica solo giapponese: una vasta area vuota di sabbia bianca o ghiaia che veniva utilizzata per accogliere gli dei.

Giardino Zen,Kioto

Con l'avvicendarsi delle varie dinastie il numero dei laghi artificiali si moltiplica, collegati tra loro da ponti e corsi d'acqua tortuosi.

Nell'XI-XII secolo il giardino giapponese è esclusivamente di tipo acquatico, su eleganti imbarcazioni laccate i visitatori possono leggere, ascoltare musica, ammirare il panorama lontano, dipingere, condurre vita sociale.


Un radicale cambiamento avviene con l'introduzione del giardino-paradiso, dettato dalla filosofia buddista, il fulcro non è più nella costruizione di un giardino di delizie ma una strada per raggiungere il paradiso attraverso meditazione e contemplazione.
L'architettura è quella dell'isola al centro del lago raggiungibile attraverso un ponte, sulla base della leggenda degli Otto Immortali.

Giardino-paradiso

Alla fine del 1400, in Giappone si costruiscono padiglioni ricoperti con foglia d'oro circondati da giardini acquatici tradizionali sino al più classico stile Zen,
che culmina con il bellissimo giardino Zen di Kioto, lungo 24 metri e largo 9.

Esistono successive modifiche in cui i giardini sono progettati per essere visti dall'alto di costruzioni fortificate, laghi artificiali collegati da ponti naturali e circondati da sentieri tortuosi e piccole spiagge di sentieri e massi.

Casa del tè

Nel XII secolo prende piede la cerimonia del tè che comporta la costruzione di sale apposite e del roji (Giardino del tè). In Cina i monaci buddisti lo utilizzavano per rimanere svegli durante la meditazione, vengono stabilite regole e dettagli raffinati e sobri per la costruzione di tale giardino.

L'edificio e il relativo giardino devono essere molto semplici e privi di colori sgargianti che potrebbero distrarre dalla meditazione, basta un semplice albero di ciliegio per colorare la primavera, un verde prato o un olmo.
Il percorso per giungere alla casa deve essere tortuoso e contenere un bacino in pietra per l'acqua dove il visitatore può bere o lavarsi prima di accedere attraverso una bassa porta.



Nel giardini giapponese moderno ritroviamo i principali elementi del giardino orientale: acqua, rocce, pesci, sabbia, lanterne, bacili per l'acqua, ponti, porte, cancelli e recenzioni in combinazioni diverse per realizzare i diversi stili.

Bacile in pietra

Riassumendo possiamo annoverare nelle diverse tipologie:
  • Chisen-shoyu-teien o Giardino- stagno caratterizzato da un grande edificio con due ali che terminano in padiglioni affacciati su di un ampio lago. Il visitatore può contemplare gli isolotti artificiali dislocati nell'acqua su cui spesso musicisti si esibiscono.
  • Giardino-Paradiso simboleggia la Terra Pura dove un Buddha tra i Fior di Loto siede su un'isola al centro di un grande laghetto collegato alla terraferma tramite un ponte.
  •  Karesansui o Giardino secco di roccia ovvero il Giardino Zen (ampiamente illustrato in questo post)
  •  Roji o Giardino del tè
  • Kaiyu-shiki-teien ovvero il giardino-passeggiata o lungomare in cui il visitatore segue un percorso dove contempla i paesaggi composti o giardini-cortili di piccole dimensioni. Spesso lungo il percorso vengono collocate pareti di bambù affinchè il visitatore possa ammirare la scena dal punto di vista perfetto. In questo contesto si utilizza il paesaggio "preso in prestito" cioè l'integrazione di elementi esterni (montagne, pagode ecc.) che fanno apparire più ampio in giardino stesso.
Niwa
  • Niwa o Giardino del cortile che coincide con un intimo giardino privato collocato sul retro di abitazioni o botteghe. Può solo essere ammirato senza accedervi, è costituito da pochi elementi principali del giardino giapponese: pietre, acqua, una lanterna e un bacino di pietra. pochissime le piante.

Giardino eremo
  •  Giardino eremo ideato allo scopo di allontanarsi dalla vita pubblica. Una casa rustica a cui si accede da un tortuoso sentiero, un giardino Zen, un piccolo stagno, il tutto in miniatura, per ispirare tranquillità e indurre alla meditazione.

In realtà concepire un giardino giapponese non è imitare uno stile ma cercare di creare uno "stato d'animo", far sentire un'atmosfera spirituale e impregnata di cultura.
Utile è attenersi alla semplicità e ricordare che i progettisti del paesaggio giapponese amano introdurre pochi elementi ricchi di significati.


Un solo albero, ben potato, artificialmente invecchiato come battuto dal vento, un catino in pietra, un piccolo specchio d'acqua, una parete di bambù, possono rendere orientale un angolo del nostro giardino.

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